Il Decreto liquidità e le scelte aziendali

Si susseguono le misure (o quantomeno gli annunci di prossime misure) a sostegno delle imprese colpite dalla crisi economica legata all’emergenza sanitaria in atto.

Continuiamo il consueto aggiornamento su esse, soffermandoci sul decreto liquidità (in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e dunque disponibile solo in bozza) e sulle misure previste dalla Regione Campania.

L’annunciato decreto liquidità, da coordinarsi con il futuro decreto “aprile”, interviene immettendo risorse, per il tramite del sistema bancario, grazie ad una garanzia sui prestiti aziendali e prorogando i versamenti di imposte e contributi previsti nei mesi di aprile e maggio.

Secondo la bozza di decreto è previsto quanto segue:

  • una garanzia al 100% è riconosciuta alle PMI, agli imprenditori individuali e agli esercenti arti e professioni la cui attività sia stata danneggiata dall’emergenza COVID-19, in presenza di determinati requisiti. Il finanziamento sarà concesso per un importo non superiore al 25% dell’ammontare dei ricavi del soggetto beneficiario, come risultante dall’ultimo bilancio depositato o dell’ultima dichiarazione presentata alla data della domanda della garanzia e comunque non superiore alla somma di 25.000 euro. Il rimborso del capitale dovrebbe essere previsto non prima di 18/24 mesi dalla erogazione, con durata minima da 24 a 72 mesi.
  • una garanzia al 100% è prevista per le PMI con ammontare di ricavi non superiore a 800.000 euro e per un limite massimo del 15% dei ricavi medesimi. In questo caso la concessione della garanzia richiede però l’applicazione del modello di valutazione.
  • una garanzia fino 100% con l’intervento di confidi, solo per i soggetti beneficiari con ammontare di ricavi non superiore 3,2 milioni di euro. In questo caso i prestiti devono essere d’importo non superiore al minore tra il 25% dei ricavi e l’importo non superiore a 800.000 euro.
  • per le imprese medie e grandi il prestito assistito non potrà superare il valore più grande fra il 25% del fatturato e il 200% dei costi del personale con una garanzia inversamente proporzionale alla dimensione aziendale.

Per quanto riguarda la sospensione dei versamenti delle ritenute e dei contributi assistenziali e previdenziali e i premi di assicurazione obbligatoria sul lavoro dipendente e dell’Iva per aprile essa è ora applicabile alle seguenti condizioni:

  • la sospensione vale per i contribuenti con ricavi o compensi fino a 50milioni di euro relativi al 2019 nel caso in cui si verifichi un calo dei ricavi o compensi stessi non inferiore al 33% nel mese di marzo 2020 rispetto a marzo 2019, o nel mese di aprile 2020 rispetto ad aprile 2019.
  • per i contribuenti che hanno avuto nel 2019 un ammontare dei ricavi o compensi superiore a 50 milioni la percentuale di calo deve essere del 50%, invece del 33 per cento.

I versamenti sospesi dovranno essere effettuati in un’unica soluzione nel mese di giugno 2020, o in cinque rate mensili da giugno (in aggiunta a quelli sospesi nel decreto di marzo).

Vediamo ora le linee guida degli interventi previsti dal piano economico della Regione Campania a favore di aziende e lavoratori autonomi.

Alle microimprese (imprese artigiane, commerciali o industriali con meno di 10 addetti e fino a 2 milioni di euro di fatturato) che rientrano nei settori colpiti dall’attuale crisi economico- finanziaria sarà erogato nel mese di aprile un contributo una tantum di 2.000 euro.

Ai professionisti/lavoratori autonomi (che hanno fatturato meno di 35.000 euro nel 2019 e che autocertifichino una riduzione delle attività nei primi 3 mesi del 2020) sarà erogato nel mese di maggio di un assegno individuale una tantum di 1.000 euro. Queste misure, la cui attuazione è previste con l’ausilio dei Commercialisti e delle Camere di Commercio, sono entrambe ad esaurimento fondi, per cui anche se è già allo studio un incremento delle risorse inizialmente stanziate, non riusciranno a soddisfare l’intera platea delle microimprese, lavoratori autonomi e professionisti campani. Pertanto di particolare interesse saranno i criteri  fissati nei prossimi provvedimenti regionali.

Resta quindi un quadro ancora provvisorio con provvedimenti spesso solo annunciati e da chiarirsi al più presto per dare la possibilità agli imprenditori di prendere le migliori decisioni per la gestione della complicata fase che vivono e vivranno le loro imprese.

Aldilà delle singole misure ciò che preoccupa è l’indecisione ancora spesso regnante, i ritardi della burocrazia e al tempo stesso le necessità di scelte aziendali tempestive.

Troppe le domande ancora senza risposta:

  • Quando i dipendenti beneficeranno della cassa integrazione (si pensi che la CIG in deroga è praticamente ferma al palo e che il sito Inps è tuttora quasi inaccessibile)?
  • Quando arriveranno i contributi una tantum statali e regionali?
  • È possibile che i finanziamenti bancari, pur parzialmente o totalmente garantiti dallo Stato siano realmente accessibili a tutte le imprese, prescindendo da valutazioni di merito?
  • Misure quali sospensioni di finanziamenti o imposte, crediti di imposta per affitti, per acquisto di dispositivi di protezione individuali saranno utilizzabili da una più amplia platea di imprese?

Nel mentre si chiariscono questi ed altri dubbi gli imprenditori sono già chiamati a valutare l’andamento del proprio mercato di riferimento ed in alcuni casi la sua diversificazione, a ripianificare le strategie aziendali nel breve e nel lungo periodo, a stimare le risorse necessarie senza obbligatoriamente vincolarsi ai più o meno limitati finanziamenti bancari garantiti, a valutare l’effettiva sostenibilità dei costi aziendali in particolare di quelli fissi tra cui fitti e costi del personale, a ricercare forme di flessibilità degli stessi ed in genere e ad innovare le proprie imprese che spesso “galleggiavano” già prima della crisi' utilizzando tutti gli strumenti di finanza agevolata idonei.

Noi, come sempre, saremo al Vostro fianco con le nostre consulenze e Vi saremo d’ausilio per l’utilizzo delle misure esistenti.

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